Una via di fuga. Da cosa? E perché? Non certo dalla geometria, di cui "C’è spazio per tutti" aveva raccontato brillantemente il periodo classico, mostrando i suoi legami con scienza, natura, arte e architettura. Piergiorgio Odifreddi continua qui a narrare, in modo complementare, la storia del periodo moderno.
Il riferimento alla fuga è soprattutto musicale: questo libro è come una composizione con più voci, che si intrecciano e si rincorrono fino a una conclusione: rompere il tradizionale paradigma euclideo, che spesso ci viene insegnato a scuola, e scoprire geometrie alternative, presenti nella scienza e nell’arte moderne e contemporanee.
Ma la fuga ha anche un significato pittorico, perché una di queste geometrie alternative è quella proiettiva, ispirata e stimolata dall’invenzione di una nuova prospettiva visiva.