Gli anni di piombo' sembrano lontani, anche se non è passato molto tempo da quando i terroristi uccidevano, sequestravano, azzoppavano gente indifesa e in- nocente. Che cosa resta di quel giorni di bulo e di paura? Non ci sono solo pagine di morte, uomini da piangere, vittime da commemorare, processi da celebrare e in qualche caso assassini da rimettere in libertà gra- zie alla legge sul 'pentiti'. Ci sono anche pagine di vita, di speranza, di fiducia. Ci sono lezioni di compostezza, di dignità, di perdono, di amore.
Che cosa dice Stella Tobagi ai suoi bambini quando le chiedono perché il loro papà è stato ucciso dai terroristi? Perché il dolore e le reazioni di Rita, Simona e Nando dalla Chiesa sono stati fraintesi? Che cosa è rimasto nella mente di Bianca Galli e dei suoi cinque figli di quel giorno tremendo in cui suo marito venne ucciso? Come ha fatto Gabriella Taliercio a superare la tragedia del sequestro e della barbara fine del suo Giuseppe? Che cosa provano Federica e Paolo Galva- ligi a pochi anni da quel delitto cosi crudelmente con- gegnato? Come ha potuto la famiglia di Vittorio Ba- chelet pronunciare parole di perdono per gli assassi- ni? Che cosa si prova a vedere il volto di chi ha ucciso una persona cara? Come si reagisce di fronte alla sentenza dei giudici che in virtù della legge sui 'penti- ti', rimettono in libertà giovani che hanno seminato terrore e sangue?
È possibile rispondere a tutte queste domande solo conoscendo quella che è la "lezione di vita" emersa dall'esistenza del giudice Galli, del generale Carlo Al- berto dalla Chiesa, dal professore Bachelet, del gior nalista Tobagi, del dirigente Taliercio, del generale Galvaligi. Questi uomini, questi martiri del nostro tempo, vivono oltre la morte, oltre il piombo, oltre il buio degli anni di piombo.