L'uso delle tecniche di neuroimaging per rilevare e visualizzare l'attività cerebrale sta cambiando l'approccio alla malattia mentale e lo stadio della fisiologia che è alla base delle attività cognitive, delle emozioni e dei comportamenti. Le immagini ad alta risoluzione della risonanza magnetica funzionale o della tomografia a emissione di positroni sono ormai ampiamente diffuse dai media e dotate di un forte impatto intuitivo. Si pone il problema della loro interpretazione, del loro uso sociale, nonche della ricerca di nuove prospettive di conoscenza e di riflessione morale sul comportamento e sulla personalità. Così è nata la neuroction: non semplicemente un ambito della bioetica, ma un nuovo terreno di discorso sociale e culturale, caratterizzato da rilevanti implicazioni per la ridefinizione dell'etica, della giustizia e, in generale, per la concezione della persona umana.
Questo libro, frutto di un proficuo incontro fra neurobiologia e filosofia, ci spiega perché i dati sul funzionamento del cervello potreb- bero rientrare in una morale prima della morale, ossia perché abbiano molto da dirci su quanto precede, prepara o impedisce l'obbedienza alla norma piuttosto che la bontà, l'onestà, il coraggio...