È settembre a Berlino e la Philharmonie si prepara a ospitare un concerto attesissimo, quello del celebre pianista Marek Olsberg. L'artista si esibirà da solista, interpretando brani di Domenico Scarlatti, Samuel Barber, Beethoven e Schumann. Nelle ore che precedono l'inizio della performance, diversi personaggi, ignoti l'uno all'altro, si preparano a vivere questa serata unica.
Tra di loro ci sono il pianista e la sua assistente, che lo accompagna da oltre un decennio. Mentre lui evita il contatto con il pubblico e la stampa, lei si occupa di ogni aspetto pratico della sua vita. Gli spettatori cominciano ad affollare il foyer, dove due amiche si ritrovano per chiacchierare e confidarsi i propri vissuti, esplorando le relazioni con gli uomini e le insicurezze dei desideri.
Un agente pubblicitario, reduce da un viaggio a New York, si ricorda di avere due biglietti riservati e cerca qualcuno con cui condividerli. Nel frattempo, Sophie e Klara, zia nubile e nipote ribelle, si uniscono alla folla, così come Lorenz, trentottenne con un passato da studente di matematica e giocatore di scacchi, ora pronto a lavorare come cameriere per il ricevimento in onore del pianista.
Nella sala, si distinguono anche l'agente teatrale che segue Olsberg in Europa e una signora la cui filantropia ha reso possibile l'organizzazione del concerto. Inizialmente distanti e disconnessi, questi personaggi trovano il loro posto tra la folla e si dirigono verso la grande sala pentagonale. Si sistemano, il podio è al centro e un silenzio carico di attesa cala sugli spettatori. Ma l’evento, del tutto inaspettato, si verifica nel bel mezzo dell’esecuzione, durante l'ultimo tempo della Sonata op. 106 di Beethoven.